Girlan presenta con il proprio Pinot Nero Riserva “Curlan” il risultato del lavoro di anni di ricerche approfondite sul territorio e l’esperienza assimilata con innumerevoli prove di micro-vinificazioni: l’enologo Gerhard Kofler pone la pietra miliare che permetterà di stabilire l’equazione fra Pinot Nero e Girlan. Pinot Nero Riserva “Curlan” viene realizzato da Girlan utilizzando le uve provenienti dalla sottozona che porta lo stesso nome della cantina, un territorio ubicato poco a sud-ovest di Bolzano, sui pendii che dal Monte di Mezzo scivolano verso la piana dell’Adige e disteso su una superficie totale di 288 ettari, con altitudini comprese fra i 340 e i 550 metri sul livello del mare. Il terreno presenta generalmente una matrice ghiaiosa e argillosa sopra un sottosuolo di natura vulcanica, mentre le 3 piccole parcelle dedicate alla Riserva, per un totale di 1,2 ettari, dimorano propriamente su terreni poveri e ghiaiosi di origine morenica, con suolo di roccia porfirica. Le viti contano circa 25 anni d’età e vantano una esposizione a est e ad ovest, ad una quota di 500 metri. La raccolta dei grappoli si svolge al momento della perfetta maturazione, intorno alla metà di settembre, in piccole cassette: diraspati all’80% circa, vengono versati per gravità nei tini d’acciaio in cui ha luogo la fermentazione alcolica, per una durata di 25 giorni. Svolta anche la fermentazione malo-lattica, il Pinot Nero può affinare per un periodo di 20 mesi in barrique e concludere la sua vita in cantina con un ulteriore riposo di 18 mesi in bottiglia. Pinot Nero Riserva “Curlan” di Girlan si presenta alla vista in una intensa veste rosso rubino, d’aspetto limpido e seducente. I profumi si offrono al naso con impatto netto ed elegante, giostrati sulle note dolci-acidule dei frutti di bosco e la polpa matura dell’amarena: si accompagnano decisi aromi speziati e sfumature aromatiche di erbe essiccate. L’assaggio rivela un rosso complesso, composto di struttura e finezza insieme, caratterizzato da una trama tannica presente e ben integrata; una freschezza vivificante e agrumata si lega alla sottile vena sapida che si allunga per tutto il sorso, verso un finale equilibrato e persistente. Una interpretazione territoriale da grande Pinot Nero, che può accompagnarsi egregiamente alle carni rosse arrostite come alla selvaggina e ai formaggi piuttosto stagionati.
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