Il Petit Verdot è un bell’esempio di come un vitigno internazionale possa adattarsi con successo al terroir laziale. Il Petit Verdot è infatti un’uva che raramente si trova vinificata in purezza in Italia, ma la cantina Casale del Giglio, potendo godere di appezzamenti in cui questa varietà cresce con ottime aspettative, non si fa problemi nel presentarla da “sola”. Nasce così un’etichetta dotata di una buona rotondità, in cui il tannino si fa vellutato e ben bilanciato, artefice di una beva scorrevole. Questo rosso Petit Verdot nasce dalle uve in purezza dell’omonimo vitigno, le cui origini risalgono al terroir di Bordeaux in Francia. Nell’Agro Pontino, tra i vigneti di proprietà di Casale del Giglio, questa varietà trova condizioni di crescita ottimali, potendo godere di una perfetta esposizione al sole e di una brezza marina che s’insinua quotidianamente tra i filari. Le uve vengono raccolte molto mature e il mosto fermenta in contenitori d’acciaio inox a cappello sommerso con una temperatura compresa fra i 26 e i 28 gradi. La fase di affinamento prevede prima un periodo di 12 mesi in barrique e poi, dopo l’imbottigliamento, un ulteriore periodo di 6 mesi trascorso direttamente in vetro. Il Casale del Giglio Petit Verdot si manifesta alla vista con un colore profondo e scuro, a tratti impenetrabile, che richiama la tonalità del rubino. I frutti di bosco e i sentori della vegetazione del sottobosco si alternano a note olfattive di spezie e liquirizia. All’assaggio è di medio corpo, caratterizzato da un tannino che rende il sorso asciutto e secco; termina con un retrogusto contraddistinto da una leggera nota affumicata. Una bottiglia perfetta con i secondi di carne sia rossa sia bianca, che ben si abbina anche a una selezione di formaggi stagionati ed erborinati.
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